È lunedì 22 aprile 2024 e siamo a New York, che si fa?
Passeggiate! Siii! Una a piedi e una in battello.
Il mattino iniziamo con una bella camminata su un percorso pedonale: la High Line
Ci voleva, in questa city scarseggiano le zone pedonali, oltre a non avere vere piazze, gallerie e portici; il terreno è troppo prezioso per non chiuderlo, condizionarlo e sfruttarlo in ogni stagione.
La passeggiata nel parco di oggi è stata possibile grazie al recupero di un percorso sopraelevato dove passava il treno, un riuso di architettura industriale. Infatti si possono vedere in molti tratti i binari con le traversine che ora si riposano fra fiori e alberelli ornamentali. In altri tratti i binari sono visibili fra la pavimentazione. Questa bella promenade è rialzata rispetto al piano stradale e corre tra le case, ora in parte trasformate in modernissimi grattacieli. Noi siamo partiti da Hudson Yards, un nuovissimo complesso costruito su vecchi depositi e abbiamo terminato al centro commerciale di Chelsea Market. Lungo il percorso ci siamo fatti un giretto sull’ultima trovata architettonica: Little Island, un parco galleggiante sul fiume Hudson.
Partiamo a piedi dall’hotel e lungo la via già si vede l’alto Building con l’inconfondibile “becco”, che sarebbe il terrazzo panoramico e l’arrampicata alla cima dell’ EDGE che noi non saliremo, ma dopo aver osservato la strana costruzione ad alveare, il Vessel, circondato da altre strutture vetrate, entreremo nel parco percorso High Line.
Percorriamo i due chilometri circa di parco lineare apprezzando il bel solicello che scherza con l’aria decisamente fresca. Il particolarissimo parco-percorso-pedonale, scende verso sud poco distante dal fiume Hudson nascosto da mura cieche di vecchie case o da altre tonde e griffate di nuova generazione. Rudi ci fa notare una bella costruzione, la Zaha Hadid Building, progettata da un’architetta superpremiata irachena, Zara Hadid scomparsa pochi anni fa (foto sotto). Ci godiamo strane sculture su un vecchio ponte della promenade tra i palazzi di Manhattan, si tratta di arte a cielo aperto. Il titolo dell’opera è What if they bark, sono squali e pesci di plastica che brandiscono tavole da surf, chitarre elettriche, ukulele, missili imbottiti con un tessuto a quadretti. Sono opere dell’artista Cosima von Bonin per chi volesse approfondire 😉
Avvistiamo una strana isola costruita su tulipani di cemento, la raggiungiamo e saliamo – Ragazzi, una salita a Manhattan! – Ecco l’ultima trovata dei newyorchesi: l’isoletta artificiale Little Island.
Il percorso sull’High Line si conclude nel grande caseggiato del centro commerciale di Chelsea Market, un mercato coperto che merita una visita anche solo per la sua architettura e design. La struttura in mattoni rossi, un tempo mattatoio, poi fabbrica di confezionamento e biscottificio, lasciato poi per anni in disuso, ora una felice presenza con ristorantini e rivendite in una galleria recuperata senza nascondere la precedente natura industriale: tubi a vista, ventilatori, travi color ruggine, panchine di pietra. Vi è poi anche una sorta di fontana, un pozzo profondo alimentato da un tubo di scarico; il rumore dell’acqua in qualche modo rimanda all’idea di produzione, un po’ come capita quando si visita un mulino.
Un po’ di storia?
Il Chelsea Market è situato nel cuore del Meatpacking District di New York City, nome derivante dalla presenza di molte fabbriche dell’epoca che un tempo ospitavano stabilimenti di lavorazione della carne. L’area è sempre stata il “luogo del cibo” della città, a cominciare dagli indiani Algonquin, che scambiavano selvaggina e raccolti sulle rive del fiume Hudson in questo stesso punto. I treni della High Line un tempo servivano i macellai all’ingrosso che risiedevano lungo le strade sotto quei binari e, per tenere al fresco la loro carne, utilizzavano i blocchi di ghiaccio del fiume lì adiacente.
La National Biscuit Company stabilì qui la sua fabbrica di biscotti, l’odierna Nabisco produttrice dei famosissimo biscotti Oreo, usufruendo del lardo dei macellai nell’Ottocento. Questa lunga storia fa capire e riconoscere il perchè dell’architettura in mattoni rossi dell’edificio, che conferiscono al mercato un carattere unico.
Il pomeriggio
Abbiamo prenotata la “Circle Line”, una crociera in battello. Partenza dal pontile 83 a fianco della portaerei Intrepid. Scenderemo lungo il fiume Hudson guardando Manhattan ovest, ci avvicineremo alla statua della Libertà con vista da lontano al Ponte di Verrazzano, torneremo di fronte a Manhattan per risalire l’East River sotto il Ponte di Brooklin, il Ponte di Manhattan fino al Ponte di Williamsburge e ritorno.
Diverse foto scattate da me lungo il percorso in battello, affrontando coraggiosamente il vento pungente, sono anche nel breve video-mappa che potete vedere sotto:
Scritto, documentato e pubblicato da
Maria Valenti/Alicemate
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